La firma del contratto d’affitto (Contratto d’affitto? Si ma quale?) non è l’ultima tappa della ricerca della casa ma bensì la registrare dello stesso contratto presso l’Agenzia delle Entrate (ufficio oppure online).

Eccoti una breve guida che ti illustrerà chi deve registrare il contratto d’affitto, quando lo deve fare e quanto costa.

Chi deve registrare il contratto d’affitto?

Il proprietario (ossia il locatore) è obbligato a registrare il contratto d’affitto. Ma attenzione: è anche responsabilità dell’inquilino assicurarsi che la registrazione avvenga! Questo significa che se il contratto d’affitto NON viene registrato, l’Agenzia delle Entrate può sanzionare anche l’inquilino (ossia il conduttore).

Quando deve essere registrato il contratto d’affitto?

Il contratto d’affitto deve essere registrato entro 30 giorni dal giorno della firma (può essere registrato anche successivamente, ma pagando delle sanzioni).

Quanto costa registrare il contratto d’affitto?

Dipende. Si possono scegliere alternativamente due regimi fiscali, e i costi saranno diversi.

Se si sceglie il regime a tassazione ordinaria, al momento della registrazione bisognerà pagare un’imposta di bollo da 16€ ogni 4 facciate del contratto (le marche da bollo si possono trovare in tabaccheria), e un’imposta di registro, pari al 2% del canone annuo di affitto.

L’imposta di registro si può pagare di anno in anno (ogni anno il 2% del canone) oppure in un’unica soluzione al momento della registrazione (2% del canone moltiplicato per la durata del contratto).

Le spese di registrazione sono divise a metà tra il proprietario e l’inquilino.

Oltre a questi costi, poi, il reddito che il proprietario riceve grazie al canone di locazione è tassato in base alle regole sulle imposte sul reddito a cui è assoggettato il proprietario (es. IRPEF).

Se si sceglie il regime della cedolare secca, invece, le spese al momento della registrazione del contratto d’affitto sono pari a zero. Con questo regime fiscale, poi, il reddito che il proprietario riceve grazie al canone di locazione è tassato separatamente rispetto agli altri eventuali redditi del proprietario, e in particolare è tassato nella misura del 21% (in alcuni casi addirittura 10%) del canone annuo.

E l’affitto in nero?

NO. Non registrare il contratto d’affitto è illegale. Che tu sia proprietario o inquilino, evita questa strada.

Al di là dell’illegalità, poi, non registrare il contratto d’affitto comporta una mancanza di tutela, perché non esiste alcun contratto reale.

Ciò significa, in via ipotetica, che l’inquilino può smettere di pagare l’affitto da un giorno all’altro senza che il proprietario abbia rimedi adeguati per poter recuperare queste somme. Viceversa, il proprietario può decidere da un giorno all’altro di cacciare l’inquilino, il quale non avrebbe rimedi adeguati per difendersi.

Vuoi sapere altro sul mondo degli affitti?

Continua a seguire Affitti per chi ha fretta su Facebook e Instagram per nuovi aggiornamenti!